FALL WINTER 25/26

RE- BALANCE

ALCHIMIA DELLA MATERIA E DELLA FORMA

Verticali, come le strutture puriste e perfette di Halston.

Intrisi di archetipi, capaci di catturare la memoria cellulare per riversarci nel futuro: 

il robe manteaux,  rivisitato da ricami-architettura;  

la cappa nera, con micro-frange flottanti di pelle biscotto 

le piume  su linee kimono anni Ottanta. 

Cos’è, la Bellezza, se non equilibrio?

Gli scolli vertiginosi, su décolleté e schiena, vengono temperati dallo charme della viscosa betulla in macule terra-mare. 

Sprofondano nella texture marrone corteccia del cady, incorniciati da castoni e losanghe. 

Alle fondamenta, la materia prima nobile: georgette, velluto di cotone, cady, viscose purissime, pelle e raso di seta. Fodere rigorosamente in raso. 

I toni sono primari: blu marin che vira al nero, bianco abbacinante, champagne e caffè, nero lavagna, burgundy.

Sulla base di una innegabile perfezione, si innesta l’alchimia decorativa  e strutturale degli énsemble. 

Camicetta raso-seta-chantilly/gonna in pizzo di lana/caban di lana cammello a spalle scese in pieno mood Eighty

Abito verticale blu oltremare/incrostazioni micro paillettes/cappotto in velluto

Robe manteau in geogette doppiopetto/pelliccia curly tibetana/stivale burgundy.

Ogni elemento è modulare, poiché nulla sovrasta l’equilibrio delle componenti. 

Pizzo, ricami tubolari, sequin, frange, piume, si posizionano in aree primarie, facendo uscire l’occhio dalla comfort zone estetica e traghettandolo verso numerosi, possibili codici di eleganza vorticosa. 

La dea urbana osa il bianco ottico nelle lane, nel pelo candido. O vira sul cammello mixato a lana modalità trench, di sconfinato charme.  

La lavorazione fur è di livello altissimo: la texture viene filettata e poi tricottata manualmente, in taluni casi sovratinta in modalità pittorica. 

Il passe partout è l’abito in pizzo naturalmente elastico, démi longueur.