FULGIDA, LEGGERA

THE NIGHT

SPING SUMMER 2025

Un sussurro. 

Come il vento che soffia fra le foglie, il respiro dei crèpe sablé.

 La sensualità è aulica, delicata. Da diva del muto di inizio secolo, avvolta in trame evanescenti, accarezzata dalle trasparenze e dai toni soffici, nude, che aprono delicatamente la schiena con il tocco della georgette. 

Il tulle diventa un esperanto, flessibile, duttile, capace di trasformarsi in fodera doppiata per dare struttura  ai meravigliosi abiti scampanati o agli spolverini cardigan, con cintura di canneté e profili a punto bambola. 

La sua essenza aerea -eppure profondamente materica è come un soffio sui toni cipriati, che aleggiano su rosa blush, azzurri carta da zucchero, marroni caldi ispirati alla terra desertica.

Le alchimie si giocano sulla leggerezza: plastron di tulle ricamato in paillettes ton sur ton, sugli abiti in crèpe color mura di Gubbio.  

Caftani di georgette animalier sposano blu, marroni, sabbia, segnando il punto vita con cinturini in raso di seta e lasciando aperta la linea delle spalle, con maniche riprese sull’avanbraccio. 

 E’ come se su ogni abito si accendesse la luce soffusa del sogno, un po’ come quando Marion Cotillard entra da Chez Maxime, in Midnight in Paris e tutto è rivestito da un’aura di magia: qui la regia va alle micropaillettes applicate su tulle, nei lunghi blazer dove le sequin gold ospitano piccoli specchietti che si colorano di luci diverse. 

Sempre le paillettes, minuscole e potenti, giocano con i bronzo mixati al verde giada sulle gonne midi, gli spencer sartoriali, le piccole giacche da torero modulate sullo stile flapper. 

 

Le fogge sono come acqua che scorre sul corpo: suggeriscono, si accostano con delicatezza, segnano la vita con grazia e decisione, senza graffiare. 

 

Le mantelline flottanti al giro spalla sarebbero piaciute molto ad Anita Stewart, regina di capolavori del cinema di inizio secolo: non solo nella versione monocroma, dei rosa antico e dei tortora, ma altresì nei pois azzuri, neri e beige sullo sfondo burro degli abiti scivolati, con lunghe gonne ampie, cinture in vita e giochi di ruches, sovrapposizioni tessili, incroci di bande che aprono e chiudono volumi. 

Le fogge sono come acqua che scorre sul corpo: suggeriscono, si accostano con delicatezza, segnano la vita con grazia e decisione, senza graffiare. 

 

Le mantelline flottanti al giro spalla sarebbero piaciute molto ad Anita Stewart, regina di capolavori del cinema di inizio secolo: non solo nella versione monocroma, dei rosa antico e dei tortora, ma altresì nei pois azzuri, neri e beige sullo sfondo burro degli abiti scivolati, con lunghe gonne ampie, cinture in vita e giochi di ruches, sovrapposizioni tessili, incroci di bande che aprono e chiudono volumi. 

Nella poesia dei colori lievi, si accende il ciclamino, come un’onda di vigore. 

Sulla struttura del moiré, sulle organze sfrangiate che creano abiti dalla linea dritta con fronde di fucsia vibrante che fluttua nella trasparenza. 

Sulla duchesse jacquard dove il ciclamino si mixa al verde linfa, nei bustier accompagnati a pantaloni palazzo o negli abiti con il giromanica architettura e ambie bande al punto vita.

 

Le camicie hanno polsi infiniti, con piccoli bottoni rivestiti di seta. 

Le cappe di georgette nude sono un capolavoro di architettura del tessuto, che si ricompone sul corpo, guidato dai piping di raso ai bordi. 

Fulgida leggera

READY TO WEAR

SPRING SUMMER 2025